Un'amica di Agnese, Antonio (4 anni) e Agnese nel 1965
Gianni Zeffiro, un'amica, Franco Padrin, Antonio Zeffiro, un'amica, Beppino Padrin,
Tito Padrin, Agnese Zeffiro nel 1965
Agnese Zeffiro, Beppino Padrin, Gianni Zeffiro, un'amica di Agnese, Antonio nel 1965 a San Giovanni, dietro le Scuole Elementari.
Antonio nel 1970 (a nove anni) con Tigre in braccio, seduto su Alfa Giulietta (auto di Gianni)
Antonio nel 1979 (18 anni)
Antonio nel 1986 (25 anni) alla Scuola Ceciliana con un allievo di pianoforte
Antonio nel 1982 (21 anni), nel 1991 (30 anni), nel 2000 (39 anni), nel 2023 (62 anni)
Antonio e Morena sposi il 5 maggio 1991
Damiano (8 anni), Mario (4 anni) e Andrea (10 anni) nel 2003
Morena, Andrea, Mario, Antonio, Damiano nel 2003 sul Piz Boè (m. 3150)
ANTONIO (dai ricordi di mamma Clelia)
E' nato a Barbarano il 12 agosto del 1961
Per molti anni è stato fatto notare ad Antonio, ultimogenito, nato nel 1961, di essere stato allevato nella bambagia, rispetto alla durezza delle condizioni di vita in cui si è formato il carattere e la personalità dei fratelli.
Il fatto di essere il più piccolo, inoltre, comportava tanti piccoli privilegi che i più grandi non avevano mai conosciuto.
A dire il vero il primo arrivo in famiglia non fu salutato con unanime entusiasmo; la casa era già fin troppo affollata e rumorosa, gli spazi vitali personali erano ridotti al minimo (per esempio si dormiva in due nello stesso letto); è chiaro che nessuno sentiva il bisogno di aggiungere a questa situazione un piccolo bebè urlante e frignone. Nell’estate del 1961 Clelia era costretta a rimanere a Barbarano, mentre Ulisse restava a San Giovanni; le notti erano quasi sempre insonni visto che il neonato piangeva sempre. Al mattino quando Ulisse scendeva da San Giovanni e chiedeva come era andata la notte, Clelia rispondeva “male, el ga sempre crià!”; Ulisse replicava, con scarso tatto: “strano, mi no lo gò mai sentio!”.
Passato il primo momento di generale rifiuto, molti, tuttavia, si affezionarono al nuovo arrivato, soprattutto Clelia, rosa dal rimorso di non averlo subito accettato con benevolenza; ma come si poteva accettare serenamente l’undicesima gravidanza, l’undicesima serie ininterrotta di nausee, affanni, mancanze di respiro, l’undicesimo doloroso, spossante, faticosissimo e penoso parto?.
Da piccolo Antonio, dicono, era molto chiacchierone; giocava ore e ore parlando ininterrottamente o con i giocattoli o con il gatto di casa a cui era molto affezionato.
Alla scuola materna era stato opportunamente istruito nella recita delle poesie per i matrimoni dei fratelli; questo gli procurò una bella mancia al matrimonio di Bepi dove rimase immortalato in una fotografia memorabile.
I primi anni dell’infanzia sono segnati dalla presenza della figura di Gianni che, dopo la morte di Ulisse, divenne come un secondo padre. Antonio era diventato come una specie di mascotte che Gianni portava sempre con sé, in vacanza al mare, in montagna, a scuola a Sossano dove insegnava, persino a casa della morosa. Talvolta Gianni invitava a fare i giri in macchina anche gli amici di Antonio (Francesco Rubini, Ottorino Gibellato, Gabriele Agriman) con cui dividevamo le nostre più belle avventure.
Antonio frequentò le scuole elementari e medie a Barbarano; dalla terza media iniziò a studiare il pianoforte alla Scuola Ceciliana di Vicenza; poi, affascinato dalla figura del fratello Piero, si iscrisse all’Istituto Tecnico Agrario di Lonigo, contro il parere di mamma Clelia che sognava un altro figlio liceale.
Anche Antonio ebbe, come tutti, un momento di crisi e di rifiuto dei valori tradizionali della famiglia; tra i 15 e i 18 anni non parlava più in casa, si immergeva in uno studio “matto e disperatissimo”, si isolava dal resto del mondo e pensava di trovare una realizzazione solo nella musica, anzi solo nel pianoforte. Fortunatamente ha trovato nelle sorelle (in particolare in Agnese che lo ha seguito come una seconda mamma) un punto di riferimento, di aiuto e di sostegno. Antonio deve molto alla sua famiglia.
Poi, con l’età e la maturazione di nuove compagnie ed esperienze, la crisi passò.
Terminati gli studi superiori Antonio si iscrisse a quella che era il naturale proseguimento della carriera di Perito Agrario, cioè la facoltà di Filosofia presso l’Università di Padova; intanto si diplomò in pianoforte al Conservatorio di Padova. Già dall’ottavo anno di pianoforte iniziò ad insegnare alla Scuola Ceciliana di Vicenza e cominciò a dare lezioni private di musica. Poi, nel 1985 si laureò in Filosofia.
Iniziò a fare delle supplenze di musica nella scuola media; poi prese al volo l’occasione del concorso per la scuola ed entrò definitivamente di ruolo. Dopo il servizio civile (due anni nel comune di Bassano) iniziò ad insegnare nella scuola media di Noventa dove tuttora si trova.
Un’esperienza importante fu l’ingresso come corista nel coro della cattedrale di Vicenza; lì trovò gli stimoli per aprirsi ad un cambiamento positivo che lo portò ad essere meno chiuso e timido.
Fondò nel 1988 un coro polifonico che tuttora è attivo nel campo concertistico amatoriale.
Antonio si è sposato nel 1991 con Donello Morena e ha avuto tre figli: Andrea (1992), Damiano (1994) e Mario (1999); vive da sempre a Barbarano, in una casa bifamiliare accanto alla famiglia di Gigi e a mamma Clelia che vive in un appartamentino del seminterrato.
Durante l’estate si occupa di raccogliere le memorie della famiglia Zeffiro e di conservarle per tramandarle ai posteri.