Gigi nel 1958 (12 anni) a San Giovanni
Gigi, servizio militare nel 1965 (19 anni)
Sonia nell' ottobre del 1973 (San Giovanni)
Sonia e Antonio in bicicletta nell'ottobre 1973 (Via Marinoni)
Federico e Sonia nel 1975 (a Caorle)
Sonia, Gigi, Mariarosa, Michele e Federico nel gennaio 1983 (battesimo di Michele)
Michele nell'ottobre 1984 (Via Marinoni)
Michele, Gigi, Sonia, Mariarosa, Federico nel 1995 (davanti alla casa di Vittorio Veneto)
Da bambino, contrariamente al carattere attuale, Gigi era piuttosto disordinato nel riporre i vestiti e le proprie cose; si toglieva i pantaloni con una “braga drita e una riversa”, ficcava i vestiti sotto il materasso anziché piegarli sulla sedia come pretendeva Clelia.
Rimase storica la sua opposizione a Gianni che aveva un temperamento diametralmente opposto; da bambini i litigi, gli scherzi, i coionamenti e i dispetti furono continui e talvolta esasperanti. Si placarono solo da adolescenti, quando ciascuno, piano piano, trovò la sua strada.
C’erano tre cose che non piacevano a Gigi: le regole, i padroni e la scuola.
La scuola fu per Gigi fonte di tante sofferenze e frustrazioni; lui si sforzava di stare attento ma la mente sua era come quella di Pinocchio, pensava sempre ai giochi, alle avventure, ai nidi degli uccelli nel bosco, alle corse sfrenate per i prati. L’aritmetica e la grammatica proprio non lo interessavano. Ulisse tentò di raddrizzare quello strano figliolo a colpi di bastone (le punizioni erano rare ma molto dure); forse il bastone non lo raddrizzò ma ottenne che divenisse ancora più “storto” e oppositivo verso il mondo degli adulti. Infatti, quando si tentò di farlo studiare a Vicenza, alla scuola di avviamento professionale, i risultati furono disastrosi, tanto è vero che il Preside decise la sospensione di quell’alunno eccessivamente vivace e bizzarro. L’unica materia in cui primeggiava con facilità era l’Educazione Fisica; era il primo in tutte le specialità di atletica e si faceva notare per la straordinaria forza e agilità. Gli piaceva anche la musica (una caratteristica comune a tutti i Zeffiro); per un po’ di tempo suonò la chitarra e poi anche il saxofono.
Forse Gigi era una creatura dei boschi, del monte, dei prati e la vita civile non faceva per lui; per questo ha sempre trovato una segreta intesa con gli animali, soprattutto con i cani per i quali ha sempre avuto un’istintiva simpatia e affinità.
Anche verso i bambini piccoli Gigi dimostrava simpatia: quando Clelia arrivò a casa con la Katy neonata fu il primo a manifestare entusiasmo e a prendersela in braccio come fosse una bambolina. Clelia lo riprese in malo modo sgridandolo: “no stà ciaparla in brazo con che iacheta sporca!”. Subito Gigi si tolse la giacca e insistette tanto finchè ottenne di tenere tra le braccia il prezioso fagottino.
Del resto, nella vita, Gigi si dimostrò generoso e impulsivo in diverse occasioni; anche quando si trattava di mettere in pericolo la propria incolumità non si tirava mai indietro; ci riferiamo ai diversi episodi in cui, quando Gigi lavorava come camionista, soccorse delle persone infortunate in incidenti stradali.
Fallite le scuole, Gigi si inserì nel mondo del lavoro; per un periodo andò a Milano a lavorare come bracciante nelle colture di ortaggi. Pensate: a quindici anni, senza mai aver viaggiato prima, andò da solo a Milano e lì incontrò i suoi padroni. Gigi racconta che fu trattato molto bene, che lavorava volentieri, e che i padroni erano molto contenti di lui perché era forte, resistente alla fatica e affidabile.
Tornato a casa, cambiò diversi impieghi; tra i vari mestieri lavorò da Tognetto come garzone, poi da Falda come apprendista fabbro e idraulico; finalmente Gigi trovò il suo mestiere come camionista; fino all’età della pensione continuò sempre a guidare e a sperimentare un mestiere non facile ma anche ricco di soddisfazioni.
Dal padre Ulisse ha sicuramente ereditato l’ingegno e la creatività nei lavori pratici; in casa, quando c’è bisogno di costruire e riparare un attrezzo, la sua creatività è veramente insuperabile.
La vita militare per Gigi, fu ricca di avventure; non ve le posso raccontare senza il permesso dell’interessato, perciò chiedetele a lui.
A 23 anni, nel 1969, Gigi si sposò con Mariarosa Candeo e si stabilì a Barbarano; nacquero, nel tempo, tre bambini: Sonia, Federico, Michele. La prima casa, a parte una breve parentesi in un appartamento in affitto, è stata proprio il primo acquisto che la famiglia Zeffiro aveva fatto a Barbarano; poi, dopo diversi anni, si costruì una bella bifamiliare dove tuttora la famiglia di Gigi vive accanto alla famiglia di Antonio. Le malattie dei figli, purtroppo, hanno turbato profondamente la loro vita che, comunque, nonostante tutto, continua.
Mariarosa Candeo (moglie di Gigi) ci ha lasciati il giorno 16 novembre del 2018.