Katy (Caterina) davanti alla prima casa di Barbarano
nel 1965 a 12 anni
Katy, Giulia, Alessio, Elia nel 1995
Giulia Bressan, a tre anni e a sette anni (nel 1988 e nel 1992)
Elia Bressan nel 1989
KATY (CATERINA) (dai ricordi di mamma Clelia)
Katy è nata il 2 maggio del 1953 a San Giovanni
Anche Katy viene ricordata come una bambina tanto docile e servizievole; in casa era tra le più laboriose; era poco portata per la cucina, ma molto brava nei lavori di pulizia. A scuola riusciva benissimo. Frequentò le scuole medie di Noventa e poi l’Istituto Tecnico Commerciale (Ragioneria). D’estate andava sempre a lavorare per guadagnare qualcosa che le servisse per mantenersi agli studi ma anche per le spese personali. Nei primi anni aveva voti altissimi (dall’otto al nove), era quasi la prima della classe. Poi, come altri fratelli (Maria, Gianni, Piero) ebbe una crisi nell’ultimo anno; cominciò a frequentare le compagnie, perse ogni interesse per la scuola e lo studio.Erano anni in cui Clelia, dopo la morte di Ulisse, si rendeva conto che stava perdendo il controllo di tutta la situazione famigliare. Erano i tempi della contestazione giovanile; nessuno voleva più saperne di obbedire all’autorità dei genitori o a qualunque altro tipo di autorità, chiesa compresa. Tutti i principi che avevano retto la vita della generazione precedente (quella dei genitori) venivano aspramente criticati e demoliti fin dalle fondamenta. I valori dell’obbedienza, della castità, della religione, dell’autorità civile, erano considerati definitivamente superati. Ora diventava di moda contestare la scuola, la chiesa, la famiglia, i partiti politici tradizionali (in particolare la Democrazia Cristiana); la maggior parte dei giovani diventava “di sinistra” perché questo sembrava il vento della storia, il vento che avrebbe spazzato via il mondo occidentale vecchio e capitalista per fare spazio ad una nuova umanità più giusta, più libera, più felice.
Clelia si lamentava che Katy voleva fare tutto di testa sua; rientrava tardi alla sera (alle undici), si vestiva in modo provocante (secondo i canoni della Clelia), collaborava attivamente con gruppi comunisti (festa dell’Unità), ecc.
Katy è stata la prima nella famiglia a registrare questa crisi di valori in modo così intenso e a viverla intrecciandola con la sua storia personale.
Anche Paola e Agnese avevano vissuto gli anni della contestazione giovanile universitaria, ma tutto sommato rimasero sostanzialmente ancorate all’idea e al modello tradizionale della famiglia.
Clelia racconta che non era difficile controllare la vita dei figli in un paese piccolo e conformista come Zovencedo o San Giovanni. Anche a Barbarano, tutto sommato, le cose non andavano male con i figli più vecchi; c’era il lavoro, la scuola, c’era il cappellano che si occupava specificamente della pastorale giovanile organizzando incontri di formazione, aggregando i giovani con il gioco, la televisione, le scampagnate, ecc. ecc. Poi la figura del cappellano scomparve, la parrocchia perse di importanza, i costumi e i valori cambiarono. La società non collaborava più all'opera educativa della famiglia, ognuno doveva arrangiarsi come meglio poteva. La scomparsa di Ulisse, poi, avrebbe gravato mamma Clelia di un carico ancora maggiore nel cercare di mantenere un controllo sui figli,
Dopo la Ragioneria Katy studiò e si diplomò come fisioterapista. Oggi vive a San Vito di Leguzzano; si è sposata con Alessio Bressan dal quale ha avuto due figli: Giulia ed Elia. Alessio è mancato il....