Matteo, Juli, Piero, Marco e Alessandro

Piero con i nipotini: a sinistra Alessando, a destra Matteo

PIERO (dai ricordi di mamma Clelia)

Piero nasce a San Giovanni (?) il 3 agosto del 1951.

Il primo aggettivo che Clelia usa per definire il carattere di Piero da bambino è “docile”; si adattava facilmente alla volontà dei genitori, era gentile e servizievole, aiutava in casa a far da mangiare, era uno specialista nel preparare soprattutto i dolci. Aveva un parlare che, dice la Clelia, ti “conquistava”, una dote, questa, che conserverà anche da adulto. Era sincero e affidabile; in casa potevi lasciare in giro tranquillamente dei soldi; Piero non si sarebbe mai permesso di prenderli senza permesso.

Piero, come Paola, frequentò le scuole medie a Noventa. Poi papà e mamma decisero di iscriverlo all’Istituto Tecnico Agrario di Lonigo. Piero non ne voleva sapere perché questo significava stare in collegio per cinque anni. Come al solito, però, bisognava adattarsi alla volontà dei genitori. Dei compagni di Piero riferirono che con loro si era confidato e aveva detto di volersi annegare. In realtà poi, in collegio, Piero si trovò molto bene; venne addirittura nominato “assistente di studio”, cioè addetto alla sorveglianza dello studio dei compagni delle prime classi. In questi anni imparò anche a suonare l’armonio e soprattutto la chitarra. Più tardi coltivò parecchio la musica formando un complessino con i suoi amici.

A scuola si distingueva per la mente brillante in matematica; riusciva bene anche in francese (le lingue saranno il suo forte anche più tardi nel mondo del lavoro); non aveva nessuna voglia di impegnarsi nel resto, soprattutto nelle materie umanistiche ma anche nelle materie tecniche che richiedevano studio e applicazione costante.

In quinta superiore, riferisce Clelia, Piero sfuggì completamente al controllo e al rigore della famiglia (come Gianni, e come, più tardi, Caterina); frequentò nuove compagnie, cominciò ad interessarsi sempre più delle ragazze, a scuola combinava poco, tanto è vero che uscì dagli esami con il voto minimo.

Tuttavia aveva un modo di fare talmente furbo e affabile che riusciva ad ottenere lo stesso molte cose dalla mamma Clelia; per esempio una potente moto Ducati 350. Siamo negli anni immediatamente dopo la scomparsa di Ulisse, quindi anni di ristrettezze economiche. Piero si lamentava che gli era indispensabile per andare a lavorare (era impiegato presso una compagnia di assicurazioni agricole), prometteva e spergiurava che mai e poi mai l’avrebbe usata per scorazzare liberamente per le strade. Sapeva insistere con una tale abilità e una tale chiacchiera da smontare tutta la comprensibile durezza e legnosità della Clelia.

Poi la storia di Piero diventerà estremamente avventurosa e complicata da raccontare, tanto è vero che si potrebbe scriverci sopra un libro (ma si sa, ognuno potrebbe scrivere un libro sulla propria vita). Diremo solamente che si è sposato due volte, la prima volta con una ragazza inglese, la seconda volta con una ragazza del Costa Rica (che attualmente rimane, almeno formalmente, sua moglie); che ha cambiato residenza e paese un sacco di volte, passando dal Venezuela al Costa Rica, poi all’Italia, poi di nuovo al Costa Rica (ma in varie località). Tra i fratelli è quello che sicuramente ha cambiato più spesso mestiere e datore di lavoro; assicuratore agrario, viticoltore ed esportatore, albergatore e cuoco, responsabile della contabilità e dell’amministrazione, guida turistica, ecc. ecc.

Piero ci ha lasciato il 31 luglio del 2023.

FIGLI E NIPOTI DI PIERO

Giampiero Zeffiro 1981/01/27 + Soraya Rojas Quiros 1981/10/20

Massimo Zeffiro 2005/06/09

Michela Zeffiro 2007/09/17

Giovanna Zeffiro 2013/11/30

Marco Zeffiro 1982/05/24 + Yuliana Hidai Marín Guzman, 1984/27/10

Alessandro Zeffiro 2006/07/22

Matteo Zeffiro 2010/09/08

Giordano Zeffiro: 1986/18/11

Fabrizio Zeffiro: 1993/05/11

Arianna Zeffiro: 2004/04/03